M&A alberghiere in Italia: sono la metà rispetto a Francia e Spagna
Thursday, 20 April 2023
L’Italia conta un gap rilevante rispetto ad altri Paesi europei per quanto riguarda le transazioni immobiliari alberghiere. Nel 2022 le acquisizioni di hotel nella Penisola hanno totalizzato 1,5 miliardi di euro per 56 asset, contro 3,1 miliardi della Francia generati dalla vendita di 110 strutture ricettive, e 3 miliardi della Spagna relativi a 105 M&A alberghiere. La Germania ha registrato deal nel settore per 2 miliardi su 87 hotel. I dati risultano dall’indagine Cushman & Wakefield presentata durante l’incontro sull’evoluzione del turismo in montagna indetto da Associazione Italiana Confindustria Alberghi e Confindustria Belluno Dolomiti.
Scendendo nello specifico dei deal immobiliari in Italia, il market share dell’ospitalità è in crescita negli ultimi 10 anni: nel 2013 rappresentava il 10% del totale, mentre la media degli ultimi quattro anni ha raggiunto il 15 per cento. Va detto però che il 2022, con 1,5 miliardi di euro transati, è molto lontano dai ‘fasti’ del 2019, quando le acquisizioni immobiliari alberghiere avevano totalizzato 3,2 miliardi.
Dall’analisi emerge che l’Italia è il Paese con maggiore prevalenza di investimenti nel settore lusso: il 73% delle acquisizioni sono nel segmento luxury, mentre in Spagna il 50% è luxury & upper scale, in Francia l’80% è upper upscale & upscale, e in Germania il 48% è midscale & economy.
Gli investimenti in Italia provengono per il 66% da player stranieri, soprattutto europei e inglesi (44%), mentre Usa e Canada ricoprono il 21 per cento. Ne consegue che il 34% degli acquirenti sono domestici, mentre in Germania e in Francia i buyer interni rappresentano la maggioranza, rispettivamente con il 58% e il 55 per cento.
Lo studio mostra anche che la sostenibilità sta diventando sempre più importante per gli stakeholder, che chiedono il rispetto dei parametri Esg anche nel settore dell’hospitality. Il 75% degli investitori alberghieri richiede infatti certificazioni di sostenibilità.
Riguardo a Cortina d’Ampezzo, lo studio ha elencato i tanti hotel in pipeline: oltre all’ex Hotel Ancora (proprietà di Red Circle), all’ex Hotel San Marco (rebranding Enrosadira), all’Hotel Cristallo (rebranding Mandarin Oriental Hotel Group), vedranno la luce nei prossimi anni l’upgrade a 5 stelle dell’Hotel Bellevue Suites & Spa, l’ex Albergo Italia (proprietà Maire Investments), l’ex Hotel Ampezzo, l’ex Hotel Concordia (proprietà di Cooperativa di Cortina) e l’ex Hotel Dolomiti (rebranding Tribute Portfolio di Marriott)